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lunedì 30 settembre 2013

Pasticcio (o lasagne)

Una pietanza che adoriamo che soprattutto d'inverno compare una volta a settimana (o questa o la pasta pasticciata) sulla nostra tavola è il pasticcio, o come direbbero in altre regioni le lasagne.

Sabato a pranzo è venuto mio fratello Giuseppe e per far contento i miei due uomini, Giuseppe e Filippo, ho preparato il pasticcio!

Venerdì ho preparato a pranzo il ragù che ho cotto per circa 4 ore, in più riprese ovviamente e la sera ho preparato il pasticcio perché, secondo me, se cotto il giorno prima e poi scaldato il seguente viene più buono in quanto si compatta meglio.

Ecco le varie fasi della preparazione, senza considerare però il ragù. Io non ho usato molta besciamella per avere un pasticcio più leggero (per quanto possibile) voi potete però raddoppiare le dosi

  • Ingredienti:
  1. pasta per lasagne
  2. 400 gr di ragù
  3. 200 ml di latte
  4. 20 gr di burro
  5. 20 gr di farina
  6. sale q.b.
  7. noce moscata q.b.
  8. 100 gr formaggio grana grattugiato
  9. una ricotta piccolina (quelle mono dosi)
  • facile
  • per 4/6 persone
  • tempo: 2 ore circa

  • preparazione:
In una pentola fate sciogliere il burro e, una volta sciolto, formate una cremina con la farina.
Aggiungete il latte: all'inizio poco alla volta per stemperare la cremina fatta in modo da non formare grumi e poi una volta sciolta aggiungetelo tutto. 
Utilizzate delle fruste che riuscite a mescolare tutto molto bene. insaporite con il sale ed una abbondante grattugiata di noce moscata.
la cremina di burro e farina

la cremina sciolta nel latte
la besciamella pronta
Versate il ragù nella besciamella e mescolate tutto.

ragù e besciamella assieme
In una teglia sporcate il fondo con poco ragù e besciamella ed adagiate il primo strato di pasta.
Versate il sugo sopra alla pasta, mettete dei fiocchetti di ricotta, spolverate con il formaggio grana e chiudete con dell'altra pasta.

Alternate gli strati fino ad ultimare gli ingredienti (io ne faccio di solito due di pasta)  tenendo presente che l'ultimo strato dovrà essere di sugo e formaggio.
ultimo stato di sugo, grana e ricotta

Coprite la teglia con un foglio di alluminio ed infornate per un'ora a circa 180 gradi in forno già caldo.

Il giorno scaldate pasticcio per circa mezz'ora: a metà del tempo togliete l'alluminio e finite la cottura, si formerà la crostina sulla superficie ma il pasticcio rimarrà morbido.

Buon appetito!!!!


il pasticcio pronto per essere scoperto per finire la cottura

venerdì 27 settembre 2013

Kebab casalingo

Adesso che va tanto di moda il famoso "cibo da strada" è ora di provare a fare a casa il famoso kebab.

Quando vivevo a Vienna, ho scoperto il magico mondo del doner kebab e me ne sono innamorata.

La storia del kebab è millenaria e l’etimologia del nome ha un aneddoto curioso: kebab deriva dall’arabo kabāb, termine con cui oggi si indica in modo generico la carne arrostita. L’origine della parola è però antichissima. La forma più arcaica risale alla radice semitica kbb (vecchia di 5 mila anni) riconducibile al significato di “ardere”, “splendere”, “bruciare”.

Un'altra curiosità? La stessa radice, nelle lingue semitiche posteriori, ha contribuito alla formazione del termine “stella”, che in arabo si pronuncia kawkab e in ebraico kokhav.

La tradizione araba fa risalire la pratica al Medioevo: pare che alcuni cavalieri Persiani arrostissero carne di montone utilizzando le loro spade. Ma attestazioni più antiche si possono leggere nel testo dell’ Iliade e scavi archeologici hanno dimostrano che i Greci erano affezionati a questo tipo di cottura fin dal XVII secolo a.C.

Se è facile provare l’antica origine del Kebab orizzontale è più difficile risalire a quella dello spiedone verticale: il Döner (che in turco significa “rotante”). Leggenda vuole che ad inventarlo sia stato Iskender Efendi, cuoco originario di Bursa, 200 km a sud di Istambul. Nelle sue memorie, Efendi ricorda come nel 1870 decise di cuocere la carne in verticale affinché il grasso, sciogliendosi dall’alto verso il basso, rendesse lo spiedino più morbido.

Controversa è l'origine del kebab come "cibo da strada".
Alcuni dicono che il primo a commercializzare il kebab come cibo da asporto sia stato l’immigrato turco Mehmet Aygun, nel 1971 a Berlino. Aygun  possedeva il ristorante Hasir nel multietnico quartiere di Kreuzberg e divenne famoso per aver fuso la tradizione turca alla velocità del cibo preparato dai fast food (anche in termini di economicità).
Altri sostengono che il primo a mettere il Kebab all’interno di una pita fu Kadir Nurman, gestore di un ristorante vicino alla stazione di Zoologischer Garten. Notando la gran fame degli operai che ogni giorno prendevano il treno, Nurman  decise di offrire loro uno spuntino calorico, facilmente trasportabile sul luogo di lavoro.

A qualunque storia vogliate credere, l’era del Döner era appena incominciata.

L'altro giorno ero al supermercato e mi ha attirato la confezione del pollo aia insaporito con le spezie del kebab e così mi sono detta "perché no?" e l'ho preso. Ieri sera per non mangiare il solito pollo alla piastra ho tirato fuori la confezione di carne e mi sono inventata un mio personale kebab.

Ecco dunque la mia ricetta del kebab, fatta con ingredienti locali semplici ma che hanno dato un risultato ottimo!!!


  • ingredienti:
  1. 4 piadine (potete usare anche il pane arabo)
  2. pollo kebab di aia
  3. 8 pomodorini
  4. 1 cipolla rossa piccola (o grande a seconda di quanta cipolla piace)
  5. 100 gr insalata croccante
  6. ketchup piccante
  7. salsa allo yogurt
  8. 60 gr di formaggio
  9. olio extravergine di oliva q.b.
  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 15 minuti

  • preparazione:

In una padella versate due cucchiai di olio e fatelo scaldare leggermente, mettete il pollo e fatelo dorare.

A parte scaldate la piadina che dovrà rimanere morbida e non croccante. Se avete optato per il pane arabo scaldatelo coperto in modo che non diventi croccante o duro!

Tagliate i pomodorini a cubetti piccoli e la cipolla a fettine sottili. L'insalata a striscioline.
Grattugiate il formaggio.

Sulla piadina calda mettete il ketchup piccante, la carme e poi tutti gli ingredienti, infine una dose di salsa allo yogurt e richiudete (se ce la fate) la piadina!

Buon appetito!!!


il "mio" kebab

mercoledì 25 settembre 2013

Gnocchi di patate

Uno dei piatti che amo di più è costituito dagli gnocchi.

Mia nonna Maria era la regina degli gnocchi che faceva di forme assurde (ti potevi trovare lo gnocchetto piccolissimo come il gnocco da etto...) ma sono i più buoni che io ricordi di aver mai mangiato...

Domenica, per pranzo, ho preparato gnocchi con il ragù tutto preparato in casa...

Solitamente mi piace passare gli gnocchi sul retro della grattugia con i fori piccoli perché trovo che lasci un piacevole disegno sullo gnocco ed inoltre aiuta a raccogliere maggiormente il sugo, domenica però mi sono alzata troppo tardi per poterli "disegnare" quindi ho preparato solo gli gnocchi!

Non spaventatevi per la lunghezza della preparazione ma le patate, per essere cotte bene, devono cuocere a lungo. Se volete dimezzare i tempi dovete usare la pentola a pressione.

Ecco la ricetta per gli gnocchi!


  • ingredienti:
  1. 1 chilo di patate da gnocchi
  2. 1 uovo
  3. 300 gr di  farina + q.b.
  4. sale
  • facile
  • per 5/6 persone
  • tempo: 2 ore circa

  • preparazione:
Fate lessare le patate con la buccia in abbondante acqua. 

tip: Pulite la patate sotto acqua corrente prima di lessarle perchè rischiate che lessandole si rompano e la sporcizia entri a contatto con la polpa della patata!

Una volta lessate sbucciatele immediatamente (saranno bollenti attenti a non scottarvi) e schiacciatele con lo schiaccia patate direttamente in una ampia terrina.

Una volta schiacciate unite il sale e l'uovo e mescolate bene, aggiungete la farina fino a formare una pasta che non si attacchi alle mani ma comunque morbida.

la pasta di gnocchi
Formate dei cilindri lunghi con un po' di pasta alla volta e tagliate gli gnocchi alla grandezza desiderata.

gli gnocchi al "taglio"

Lessateli in acqua salata.

tip: Se volete conservarli potete surgelarli una volta cotti. Sarà sufficiente ri - lessarli per avere gli gnocchi pronti come appena fatti. Vi consiglio di aumentare le dosi in questo modo potete farne molti!

Quando verranno a galla sono pronti per essere impiattati e conditi!

gli gnocchi mentre vengono a galla

gnocchi pronti

gnocchi messi ad asciugare per essere conservati o ricotti in seguito

Buon appetito!!!!

martedì 24 settembre 2013

Cape pevarasse

Oggi a pranzo ho preparato per Filippo le cape pevarasse che sono delle vongole appartenenti alla più comune fra tutte le specie di molluschi ciò non toglie che siano saporite e molto versatili in cucina. Io purtroppo non le ho mangiate visto che sono sconsigliate in gravidanza... Ma mi rifarò!!!


Come tutti i frutti che vengono dal mare le vongole devono essere vive e per constatarlo bisogna accertarsi che siano tutte chiuse e che si aprano quando si mettono a depurare in acqua di mare e che al contatto con qualcosa si rinchiudono.

Le vongole sono molluschi molto delicati che vanno quindi consumati il più presto possibile: dal momento dell'acquisto si potranno mantenere in frigorifero per non più di un giorno, se potete lasciatele nel loro liquido di purga.

Infatti per pulirle e per togliere la sabbia, si consiglia di mettere a mollo le vongole in acqua salata (preferibilmente con sale grosso) per un tempo minimo di 2 ore: attraverso questo procedimento, le vongole si spurgheranno; per ultimare la pulizia sarà sufficiente risciacquarle in acqua corrente e poi saranno pronte per la cottura.

Se ne avete tante potete cuocerle e poi togliere il mollusco dalla conchiglia e conservarle in congelatore per averne sempre a disposizione all'occorrenza.

Ecco la mia semplice ricetta.

  • ingredienti:

  1. 1 kg di cape pevarasse o vongole
  2. 2 spicchietti di aglio
  3. olio extravergine di oliva q.b.
  4. prezzemolo fresco q.b.
  5. 1/2 bicchiere di vino bianco


  • facile
  • per 2 persone
  • tempo: 15 minuti

  • preparazione:
In una capente padella fate aromatizzare leggermente l'olio con l'aglio, aggiungete le vongole e sfumate con il vino.

Coprite per qualche minuto (attenti che tende poi ad uscire il liquido quindi non allontanatevi dalla pentola) e cuocete fino a quando le conchiglie non saranno aperte.

Aggiungete il prezzemolo tritato ed il piatto è pronto.

tip: Se volete potete anche mettere un peperoncino intero quando mettete l'aglio.

buon appetito!!!!

una padella di vongole!!

le vongole


lunedì 23 settembre 2013

Cipolline al forno

La mia mamma le prepara ed erano buonissime, così l'altro giorno ero dal fruttivendolo e non ho saputo resistere alla confezione di cipolline fresche già pulite che sembravano chiamarmi dal banco...

Appena salita in macchina ho chiamato la mamma (eh, la mamma è sempre la mamma) che mi ha dato la sua ricetta. Mia mamma è una cuoca sopraffina, anche il mio papà non scherza ma lui è - per così dire - settoriale cioè cucina solo quello che ha voglia e quando ha voglia!!!

Così tra tra una pulizia della casa e l'altra, ne ho approfittato per preparare il pranzo per sabato e metà del pranzo per domenica.

Per sabato sul menù c'erano polpettone arrosto con le patate e le cipolline, mentre domenica avevo in programma di preparare gnocchi di patate al ragù così ho messo in cantiere il ragù (che deve cuocere almeno 4 ore).

Ad ogni modo le cipolline, considerando che era la prima volta che le cuocevo, sono venute buonissime e, visto che le avevo divise con i miei suoceri, posso rifarle perché Giulietta (la suocera) ha detto che era ottime!

Ecco la ricetta delle mitiche cipolline!

Aggiungete acqua solo se necessario perché rilasciano molto liquido in cottura.

  • ingredienti:

  1. 400 gr di cipolline fresche
  2. 1/4 di bicchiere di vino bianco 
  3. insaporitore q.b.
  • facile
  • per 3 persone
  • tempo: 1 ora 

  • preparazione:
In una pirofila disponete le cipolline distanziate, insaporite con l'insaporitore che preferite. Io ho usato quello granulare che si scioglie meglio.

Bagnate con il vino ed infornate a 180 gradi per un'ora.

Le cipolline dovranno brunirsi e diventare molto tenere.

Buon appetito!!!!

il piatto al completo con polpettone, patate e cipolline al forno!!!

venerdì 20 settembre 2013

Pollo croccante al sesamo

Spezie e gravidanza, alcune sono da evitare come l'anice e la curcuma altre invece possono diventare delle preziose alleate, ad esempio, nella digestione e nel controllo dell'ipertensione (più spezie meno sale) posso essere avere anche un buon potere antisettico in quanto uccidono i microbi e migliorano la conservazione dei cibi.

Ovviamente bisogna considerare anche la situazione soggettiva in quanto il peperoncino è da evitare in caso di bruciori di stomaco o di emorroidi.
Sia il pepe  che il peperoncino vantano una buona azione antisettica e digestiva, ma non c’è dubbio che il peperoncino abbia una marcia in più, anche per chi aspetta un bimbo.

Il cornetto rosso è un gustoso antistress: in reazione al sapore piccante del peperoncino, l’organismo produce endorfine, sostanze che hanno un’azione simile a quella della morfina e funzionano come antistress, rilassando l’organismo e scacciando la malinconia. Altra ottima cosa: aiuta a dimagrire: la sensazione di calore prodotta dal peperoncino determina un certo consumo di calorie. Inoltre, è stato dimostrato che, grazie ad alcuni suoi componenti, questa spezia aiuta l’organismo a bruciare più rapidamente i grassi e poi tende a contrastare la vasodilatazione e contribuisce a evitare i cali di pressione.

Tutte buone cose per cominciare ad usarlo subito in cucina!!!

Ecco un elenco delle spezie da evitare se si è in dolce attesa:
  • anice, contiene estrogeni che è meglio evitare di assumere in gravidanza;
  • curcuma, il suo richiede molta cautela: dosi eccessive possono causare disordini gastrici e bruciori di stomaco. Inoltre, sono in corso studi per verificare possibili effetti negativi in gravidanza;
  • noce moscata, da usare con cautela, perché contiene miristina, un olio essenziale che, consumato in dosi esagerate, ha effetto allucinogeno e può provocare emicranie, nausea e crampi. L’effetto nocivo si manifesta con il consumo di due noci moscate, ma la maggior sensibilità in gravidanza raccomanda comunque prudenza (una grattata per insaporire il purè non fa male, bisogna limitarne l'uso però);
  • zafferano, è meglio limitare al minimo o evitare l’assunzione di zafferano. Se consumato a dosi elevate (da 5 a 10 grammi) può interferire con la coagulazione sanguigna, con emorragie delle mucose del tubo digerente e dell’apparato uro-genitale

Ecco quelle "buone" da usare in gravidanza:
  • cannella
  • chiodi di garofano
  • paprika (non esagerare nei casi di bruciori di stomaco)
  • sesamo
  • senape
  • zenzero (proprietà antinausea)

Discorso a parte merita il pepe che contiene la piperina che ha un’azione irritante sulle mucose dello stomaco. È il caso di tenerne conto e di evitarne l’uso se durante la gravidanza compaiono bruciori di stomaco. Quindi limitare fortemente l'uso del pepe.

Ovviamente un uso equilibrato e vario dei cibi, dei condimenti e delle spezie non provoca problemi, a meno della presenza di patologie pregresse, e se una volta ogni tanto vi va un risotto alla milanese o un pollo al curry mangiate senza senza problemi. L'importate è non eccedere nelle dose o nelle ripetizioni!

Ecco una facile ricetta con il pollo (che va sempre ben cotto e se non avete preso la toxo usate i guanti per maneggiarlo e lavate immediatamente tutto quello che viene in contatto con la carne cruda per evitare contaminazioni) da preparare con il sesamo.

  • ingredienti:

  1. 400 gr di petto di pollo
  2.  4 cucchiai di semi di sesamo
  3. 4 cucchiai di farina
  4. sale e pepe q.b.
  • facile
  • per 2 persone
  • tempo: 15 minuti

  • preparazione:
Battete e pulite se necessario le fettine di petto di pollo.

In un ampio piatto preparate la  farina, i semi di sesamo, un pizzico di sale e pepe e mescolate bene, in modo da formare una panatura omogenea e gustosa.

Ora potete ricoprire le fettine di carne con la panatura appena realizzata, facendo attenzione che le fettine siano coperte in modo omogeneo.

Mettete poi a cuocere sopra la piastra finché il pollo non sarà cotto a sufficienza.

tip: se siete indecisi verificate il livello di cottura facendo un taglio alla fettina se il colore interno della carne è bianca, significa che il vostro pollo croccante è pronto per essere gustato.

buon appetito!!!!

peperoncino, aglio, pepe, curry... viva le spezie!!


giovedì 19 settembre 2013

Filetti di pesce con olive taggiasche, capperi e pomodorini

Ieri abbiamo fatto la morfologica ed abbia avuto una enorme sorpresa... cioè non proprio sorpresa ma una conferma...

Il nostro bimbo è una LEI!!!

Ecco dunque che fra poco meno di 4 mesi avremo Aurora!!!



Oggi un bel piatto di pesce che io ho preparato lunedì e che ovviamente abbiamo mangiato senza prima fotografarlo, anche perché Filippo mi dice sempre che sembro una turista cinese che fotografa ovunque e qualsiasi cosa!!!

Io avevo preparato anche delle patatine seguendo la ricetta che ho pubblicato con l'arrosto, preparare le patate al forno è un un mio punto dolente allora mi sono specializzata con le patatine in padella!

E' una ricetta molto semplice che si può preparare sia per un pasto veloce che per una cena importante visto che si presenta anche molto bene: ha molti colori ed il gusto è saporito senza essere pesante o supercalorico.


  • ingredienti:
  1. 4 filetti di pesce con la pelle su un lato
  2. 1 cucchiaio colmo di capperi sottaceto
  3.  100 g di olive taggiasche
  4.  8 pomodorini ciliegia maturi
  5.  1 spicchio di aglio
  6. olio extravergine di oliva q.b.
  7. sale e pepe q.b.


  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 15 minuti + 1 ora di marinatura



  • preparazione:

Mettete in una terrina l'aglio tritato finemente (se non lo digerite lasciatelo intero e vestito) ed unitelo al pesce con 2 cucchiai di olio, il sale e il pepe. Lasciate marinare il pesce per circa un’ora.

Lavate i pomodorini e tagliateli a tocchetti.

Scaldate 2 cucchiai di olio in una larga padella a fuoco medio, unite i capperi e le olive e fateli insaporire per qualche minuto. Togliete le olive e capperi ed ì adagiate i filetti di pesce, con gli ingredienti della marinata, e ricopriteli con i capperi e le olive.

Cuocete per 5 minuti per lato, quindi spostate il condimento e girate i filetti; coprite e fate cuocere ancora per 10 minuti, scuotendo la padella di tanto in tanto per distribuire bene il condimento.

Regolate di sale (attenti che olive e capperi sono già molto salati) e pepe e servite.

Se vi piacciono le cose piccanti potete unire in cottura della paprika forte o un peperoncino.

buon appetito!!!

olive e capperi



mercoledì 18 settembre 2013

Pangoccioli casalinghi

Ricetta semplice ma perfetta da dare ai bambini per la merenda a scuola o semplicemente per godersi un sano spuntino quando più si ha voglia...

Ecco a voi i "pangoccioli" casalinghi...

Il tempo per realizzarli è lungo solo perché bisogna farli lievitare a lungo per ottenere dei panini sofficissimi, potete anche non mettere le gocce di cioccolato e magari farcirli come più vi piace.
Potete anche al posto dello zucchero a velo mettere delle codette di zucchero in cottura o mettere solo sulla superficie le gocce di cioccolato.
Insomma sbizzarritevi con la fantasia!!!

Per questa ricetta serve una teglia rettangolare con i bordi alti.


  • ingredienti:


  1. 650 gr di farina 00
  2. 250 ml di latte
  3. 1 uovo
  4. 80 gr di zucchero
  5. 50 ml di olio
  6. un pizzico di sale
  7. 25 gr di lievito di birra
  8. 200 gr di gocce di cioccolato
  9. latte q.b. (serve per spennellare la superficie quindi non molto)
  10. zucchero a velo q.b.


  • facile
  • per circa 10 panini
  • tempo: 4 ore circa
  • preparazione:

Mettete in un'ampia terrina o ciotola metà della farina assieme all’uovo, lo zucchero, l'olio ed il lievito sciolto nel latte appena tiepido, infine il sale.

Impastate vigorosamente la pasta per dieci minuti, quindi aggiungete la restante farina fino a formare una pasta soda e liscia.

tip: Se avete l'impastatrice potete farla andare alla media velocità.

Lasciate la palla di pasta, coperta da un panno umido, a lievitare fino a che non è  raddoppiata di volume (circa un'oretta dovrebbe bastare).

Quindi potete riprendere la pasta; formate delle palline da 70/75 grammi circa ciascuna, e farcitele con le gocce di cioccolato.

Formati di nuovo delle palline e mettetele in una teglia rivestita di carta forno, distanziatele un po' perché dovete lasciare lievitare per ancora 30 minuti .

Adesso spennellate la superficie con il latte ed infornate a forno già caldo a 180° per circa 30 minuti. La superficie dovrà essere dorata ma non biscottata.

Quando i panini saranno completamente freddi, staccateli delicatamente l'uno dall'altro e spolverizzateli con lo zucchero a velo.

Buon appetito!!!!

"pangoccioli homemade"



martedì 17 settembre 2013

Arrosto di carne al forno con patate

Piatto principe della domenica l'arrosto al forno con le patate!

Mi vengono in mente le pubblicità della Coco Cola vintage, dove tutti sono felici e ridono tutti!!

pubblicità vintage coca cola
Ecco la ricetta!


  • ingredienti:


  1. 1 kg di noce di Manzo
  2. 1 rametto di rosmarino
  3. 4 patate
  4. 1 noce di burro (o un filo d'olio)
  5. 2 bicchieri di vino bianco
  6. insaporitore granulare
  7. olio extravergine di oliva
  8. peperoncino a piacere
  • media
  • per 4/5 persone
  • tempo: circa 3 ore

  • preparazione:

In una teglia da forno alta che può andare anche sulla fiamma diretta (altrimenti usate una teglia ed una padella antiaderente) fate sciogliere il burro e poi fate rosolare la carne su tutti i lati.

Fate sfumare il vino bianco e poi aggiungete l'insaporitore nella dose adeguata ed il peperoncino se vi piace.

Continuate la cottura in forno aggiungendo, se necessario, dell'acqua per evitare che la carne si asciughi troppo e si attacchi alla pentola.

Lasciate cuocere rigirando a metà cottura per almeno un paio d'ore. 

tip: consiglio di coprire la teglia con un foglio di alluminio per tre quarti della cottura, in questo modo la carne rimarrà morbida e non si asciugherà troppo, in più i suo sughi rimarranno in cottura e renderanno l'arrosto più saporito!

A parte sbucciate le patate e fatele cuocere per alcuni minuti in acqua bollente (fare attenzione: le patate devono risultare morbide ma non si devono disfare o rompere), poi scolatele e tagliatele a pezzetti. 
Poi fatele rosolare in una padella antiaderente con olio d'oliva, sale e rosmarino.

Buon appetito!!!!

arrosto con patate


lunedì 16 settembre 2013

Gelatina di arance

Buonissima gelatina!!!

Vi avevo già pubblicato una ricetta che riguardava la gelatina di fragole, ecco stavolta, una gelatina analcolica di arance.

L’arancia, è il frutto dell’ albero dell’arancio detto «Citrus Sinensis», originario della Cina.
I Greci non lo conoscevano e ai Romani era nota solo la varietà amara, detta melangola. Il termine arancio proviene dal persiano “Ciaranú” (frutto dell’elefante), da cui derivò «nagrunga» in sanscrito e quindi «naranzi» e «aranti» in italiano.

L’Italia, grande produttrice di arance, non conobbe questo albero fino alla metà del Quattrocento. I crociati avevano importato in Europa l’arancia agra; ma si deve aspettare Vasco de Gama, che al rientro da uno dei suoi viaggi in Oriente, portò, tra le altre ricchezze, un albero di arance dolci, dal quale, sembra, ebbero origine tutti gli aranci europei. E forse a testimonianza di questa origine, una qualità di arancia è chiamata appunto “portogallo“.

Delle curiosità sulle arance e sulla pianta dell'arancio:

I fiori dì arancio o la zagara, utilizzati per le nozze, di cui si adorna la sposa, simboleggiano la verginità; la leggenda vuole che una giovane vergine, dovendo convolare a nozze e non possedendo alcun gioiello, in modo miracoloso, assistette alla crescita spontanea, nel proprio giardino, di una pianta decorata di fiori delicati e profumati, di colore bianco; ne è rimasta talmente inebriata che si adornò il capo con la zagara, e da allora è nata la tradizione dei fiori di arancio per la sposa

Delle arance si può fare pieno utilizzo, anche delle bucce; il decotto, ottenuto immergendo nell'acqua di un pentolino 3-4 scorze di arancia, aiuta tantissimo nella digestione e previene pure i dolori allo stomaco;

Le bucce delle arance si possono pure utilizzare per rendere profumatissimo il forno, impregnato di cattivi odori, e dopo aver sottoposto all'interno dello stesso delle scorze a temperatura di 180°; quando i termosifoni sono accesi potete mettere le bucce direttamente sopra in modo che scaldandosi rilascino il loro profumo.

Ottimo consiglio: la buccia dell'arancia è ricca di acido citrico, che oltre a profumare l'ambiente, allontana le zanzare, le mosche e i moscerini! Utile in questo periodo!!


Chi vuole essere più bella o più bello può sfruttare le arance in diversi modi: un panno imbevuto di succo d'arancia e tenuto sul viso combatte le rughe, lo rende luminoso e tonico ed allunga l'invecchiamento della pelle; mentre la polpa, strofinata sulla pelle, o sulle ginocchia o talloni, durante un bagno o una doccia, esercita una forte azione energizzante e rilassante.
Economico e di sicuro effetto!

un bellissimo ramo di arance e zagare

La ricetta di oggi è la gelatina di arance:

  • ingredienti:
  1. 400g di succo d’arancia
  2. 200 g di zucchero semolato
  3. 20 g di colla di pesce
  4. 2 arance rosse biologiche
  5. 2 arance gialle biologiche
  6. 300 ml di acqua
  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 30 minuti + il rassodamento
  • preparazione:
Mettete i fogli di colla di pesce a bagno in acqua fredda. 

Lavate bene un’arancia e con il pelapatate ricavate dalla buccia dei filetti che userai come decorazione (attenti a non tagliare anche il bianco altrimenti i filetti saranno amari).

Sbucciate tutte le arance a vivo (ossia dovete togliere anche il bianco) e tagliale a fette. 

arancia tagliata a vivo
Nel frattempo, portate a bollore lo zucchero con 300 g d’acqua; dopo un paio di minuti aggiungete la colla di pesce ben strizzata.

Togliete dal fuoco lo sciroppo ed aggiungete il succo d’arancia.

Potete versare la gelatina in quattro coppette monoporzione oppure usare uno stampo grande, adesso dovete aspettare che la gelatina si raffreddi leggermente e che si sia addensata un po' in modo che possiate inserire le fette d’arancia, quindi mettete in frigorifero a raffreddare.

tip: Potete variare la quantità di zucchero in modo da ottenere una gelatina più o meno dolce, potete anche servirla con dei cubetti di ciottolato amaro o addirittura preparare dei cestini di cioccolato amaro in cui servire le vostre gelatine.
tip 2: Se aumentate la dose di colla di pesce potete ottenere delle caramelle gelee casalinghe. Quando la gelatina è ancora morbida, dovete tagliarla a cubetti ricoprirla di zucchero semolato e lasciarlo poi solidificare totalmente.

Buon appetito!!!

gelatina di arance


venerdì 13 settembre 2013

Ossi biscotto

Oggi pensiamo ai nostri amici pelosi...

La loro alimentazione è molto importante se vogliamo avere dei cani sempre in forma e sani.

Ecco, dunque, una ricetta semplicissima per fare loro dei biscotti veramente da leccarsi i baffi!!!

Sono necessari per questa ricetta dei taglia biscotti a forma di osso, se non ne avete via libera alla fantasia (canina ovviamente!)...

Mi raccomando anche se sono biscotti casalinghi sono molto calorici quindi dateli al vostro amico cane in dose adeguata alla sua taglia ed al tenore di vita che ha (più o meno movimentato, insomma il nostro sport!).

Zeus ed il piatto vuoto: ancora?

  • ingredienti:
  1. 150 g di farina 00
  2. 150 g di farina integrale
  3. 150 g di Emmenthal grattato
  4. 30 g di burro 
  5. 200 ml di latte parzialmente scremato
  • facile
  • tempo: 40 minuti circa

  • Preparazione:
Preriscaldate il forno a 190°C.

Mescolate assieme le farine e l’Emmenthal, per un risultato ottimale potete usare il frullatore.

Aggiungete il latte e il burro fuso ed amalgamate l’impasto, se vi sembra piuttosto bricioloso è perfetto!

Lavorate l'impasto fino a formare una palla, stendete la pasta con un mattarello in uno spessore di circa 5 mm.

Ritagliate degli ossi e bucate la superficie dei biscotti con i rebbi di una forchetta.

Infornate i biscotti su di una placca rivestita di carta forno per circa 15 – 20 minuti, finché non saranno dorati in superficie.

Lasciateli raffreddare e conservateli in frigo in un contenitore ermetico.

buon appetito o 

   bau bau!!!
biscotti a forma di osso

mercoledì 11 settembre 2013

Saltimbocca alla romana

Ultimo giorno a Roma...

Sig sig sig...

Oggi abbiamo pranzato in Trastevere... Quartiere caratteristico e pieno di osterie, locande e ristorantini che merita la visita.

Abbiamo visitato le grandiose terme di Caracalla, spettacolari ed enormi e il palazzo Doria Pamphili, un piccolo gioiello al centro di Roma.

Ecco l'ultima ricetta romana, classicissima e diffusa in tutto il mondo: i saltimbocca alla romana.
Anche le origini di questo gustoso piatto sono piuttosto incerte, infatti oltre all'origine romana, la più famosa, gli è stata attribuita anche una vaga provenienza bresciana. Di certo è che si chiamano alla romana, un motivo ci sarà!!
In ogni caso sappiamo che Pellegrino Artusi (critico letterario, scrittore e gastronomo italiano) che ha descritto la ricetta fin dalla fine dell’800, ha assaggiato i saltimbocca nella trattoria storica di Roma “Le Venete” anche se, dopo poco tempo iniziarono ad essere serviti anche in altre trattorie tipiche Romane.

E con questa ricetta, fra carbonara carciofi alla giudia e saltimbocca, potete preparare una gustosissima cena o pranzo all'insegna della tradizione romana!

Ecco la nostra ricetta:

  • ingredienti:
  1. 8 fettine di vitello
  2. 8 fette di prosciutto crudo
  3. 8 foglie di salvia
  4. 200 ml di vino bianco 
  5. 50 gr di burro
  6. sale e pepe q.b.
  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 30 minuti
  • preparazione:
Per prima cosa dovete battere leggermente le fettine di carne: prendete un foglio di carta da forno lo piegate a metà in modo da coprire la carne ed adesso battetela con un batticarne (questa tecnica serve per non rompere la carne).

Prendete le fettine di prosciutto ed adagiatele sulle fettine di carne.

Lavate e asciugate la salvia; mettete una foglia di salvia su ogni fettina di vitello e fermate il tutto con uno stuzzicadenti. 

Sciogliete il burro in una padella e quando inizierà a sfrigolare aggiungete i saltimbocca, fateli rosolare per un paio di minuti per lato.
Quando si saranno rosolati , aggiungete il vino bianco e fate sfumare.
Una volta cotti, salate, pepate e toglieteli dalla padella insieme al fondo di cottura.

tip: Se volete un sugo più denso potete infarinare leggermente le fettine di carne


Buon appetito!!!!

saltimbocca alla romana


martedì 10 settembre 2013

Papa Francesco

Ecco l'emozione più grande di oggi: abbiamo incontrato il papa.

Sembra una cosa semplicistica ma vi assicuro che vederlo a meno di un metro di distanza è un'emozione forte.

Eravamo a passeggio per le strade di Roma di ritorno dal ghetto quando, attorno ad una chiesa, abbiamo visto delle transenne e della gente in attesa. Io ho suggerito a mia mamma "sarà il papa!", così per scherzo; ma era davvero lui.

Dopo un'attesa di 2 ore (ringrazio i giornalisti che mi hanno prestato la scaletta per sedermi) ed un po' di pioggia siamo riuscite a salutarlo da vicino!!!

Che grande uomo!!!

E' arrivato senza scorta e se ne è andato senza scorta a bordo di una Ford Focus blu.

Un esempio per tutti i politici o presunti tali che girano con auto blu immense e con 2 macchine di scorta.

Papa Francesco





Carciofi alla giudia

Oggi tappa al Ghetto ebraico per visitare la Sinagoga e rendere un omaggio a tutti coloro che sono stati strappati dalle loro case durante la pulizia razziale della seconda guerra mondiale.
un bellissimo particolare della fontana

Abbiamo visitato il museo ed una bravissima guida ci ha raccontato la storia della più vecchia comunità ebraica al di fuori della loro terra d'origine. E' stato davvero molto interessante ed istruttivo.

Abbiamo visto anche la bellissima fontana delle tartarughe... 

Fu costruita, su probabile progetto di giacomo della Porta nel 1581, mentre i lavori furono condotti dallo scultore Taddeo Landini, i lavori si conclusero nel 1588.
io e la mia mamma davanti alla fontana

La leggenda popolare narra che il duca Mattei, il cui palazzo si affaccia sulla piazza che alloggia la fontana, per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), facesse realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera. Quindi, perché nessun altro potesse più godere dello stesso spettacolo il giovane duca fece murare la finestra che così è arrivata a noi.

Ma... C'è un punto debole della leggenda (oltre all'improbabile celerità della realizzazione) è che mentre la fontana è del 1581-88, il palazzo fu costruito più tardi, solo nel 1616.

Ma non è più bello pensare alla fontana come un bellissimo gesto d'amore?

Nel ghetto ho voluto mangiare i famosi carciofi alla giudia, sono un piatto classico, semplice da preparare ma allo stesso tempo capace di esaltare l'aroma e il sapore dei carciofi.

La storia di questo piatto è strettamente legata al ghetto ebraico di Roma in quanto proprio qui ha le sue origini.
Le massaie ebree, utilizzando la "mammola" romana, ovvero il carciofo tipico del Lazio, preparavano questo piatto semplice ma gustoso che veniva mangiato in particolar modo nel periodo della ricorrenza dello Yom Kippur.

Lo Yom Kippur, festa dell'espiazione, è un giorno di digiuno totale - quest'anno cade il 14 settembre, quindi a breve, in cui ci si astiene dal mangiare, dal bere, dal vestire con pelli, da atti sessuali e da qualsiasi lavoro o divertimento e ci si dedica solo al raccoglimento e alla preghiera.

Dopo avere passato 24 ore di digiuno, gli ebrei solitamente mangiavano i carciofi che per questo motivo furono chiamati "alla giudia" o "alla giudea".

Noi ci siamo fermate a mangiare a due passi dalla Sinagoga, in una taverna khoser ed abbiamo mangiato benissimo!!!

Ecco dunque la ricetta:
mammole romane
  • 4 mammole romane
  • 1 limone spremuto
  • sale e pepe q.b.
  • olio per friggere q.b.

  • media
  • per 4 persone
  • tempo: 1 ora (preparazione più cottura)

  • preparazione:
I carciofi alla giudia devono essere puliti e questa è la parte più lunga della preparazione: eliminate le foglie esterne più dure, fino ad arrivare a quelle interne più morbide. Va eliminata, partendo dalle foglie esterne, la parte viola di ogni foglia, aiutatevi con un coltello sottile ed affilato ideale sarebbe a lama curva, facendo attenzione a non intaccare la foglia sotto, procedendo così via via verso l'interno.
Alla fine di questa operazione, il carciofo dovrebbe aver assunto una forma rotonda di una rosa. A questo punto eliminate la parte esterna e più coriacea del gambo e le attaccature delle foglie esterne che avete tolto all'inizio.

Immergete quindi i carciofi così puliti in una terrina con dell'acqua acidulata con il succo del limone, per almeno 10 minuti. 

Pote te evitare tutta questa fase se li trovate già pronti dal fruttivendolo.

Toglieteli dall'acqua, scolateli, asciugateli e batteteli l'uno contro l'altro per far si che le foglie comincino ad aprirsi.

Fate scaldare in un tegame dell'olio in una quantità tale che i carciofi ne siano ricoperti.

Immergete quindi i carciofi e lasciateli nell'olio caldo, ma non bollente per 10-15 minuti, tempo necessario affinché cuociano senza però diventare troppo molli, per verificare la cottura basterà punzecchiare la base del carciofo con i rebbi di una forchetta, se la forchetta penetrerà nel carciofo, potete toglierlo dall'olio.

Una volta cotti toglieteli dall'olio, capovolgeteli su una vassoio coperto di carta assorbente in modo che perdano l'olio in eccesso poi , con una forchetta, aprite le foglie dall'interno verso l'esterno in modo che assumano la caratteristica forma a "rosa sbocciata".

Ora potete condire l'interno dei carciofi con sale ed abbondante pepe e lasciarli riposare per qualche minuto per far si che si insaporiscano per bene prima della seconda cottura. 

Ora potete immergeteli nuovamente nell'olio, alzando la temperatura ma facendo attenzione a non bruciarli. Toglieteli dopo circa 1 minuto e metteteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.

Servite ben caldi.

 buon appetito!!!!


il "mio" carciofo alla giudia

lunedì 9 settembre 2013

Spaghetti alla carbonara

ROMA!!!

La città eterna, caput mundi, sede di grandi monumenti e grandi uomini (lasciando perdere politici vari che di grande hanno solo l'ego), ogni volta che parto per Roma è un sogno!

Adoro Roma, ci torno tutti gli anni, con mamma: è l'appuntamento irrinunciabile dell'anno. Pregustato, organizzato ed assaporato manco fosse una delizioso pranzetto...

Un viaggio lungo poco più di due tre giorni, ma desiderato dal un anno all'altro.
Quest'anno nonostante il pancione, è ancora più bello visto che capita prima del matrimonio e sarà un po' staccare la spina da lavoro e preparativi vari, oramai manca così poco che è un susseguirsi di controlli e prove varie.

In questi tre giorni romani non potevano mancare tre ricette romane, oggi cominciamo con gli spaghetti alla carbonara che, ahimè, non posso mangiare a causa della presenza dell'uovo crudo ma, spero che voi possiate mangiarne anche per me!!!

L'origine della carbonara è molto controversa, lo so che farò infuriare i Romani doc, alcuni dicono che giunse nella capitale a seguito degli umbri, altri che fu solo durante la seconda guerra mondiale che grazie agli americani ed alla loro abbondanza di uova e pancetta (presenti nella razione K) la carbonara si diffuse nel Lazio,altri ancora dicono che sia stato addirittura un napoletano.
In definitiva, anche se l'origine è oscura, nessuno può negare che la carbonara è strettamente legata alla vita culinaria della città capitolina.

I puristi della carbonara affermano che gli ingredienti devono essere solo 4: guanciale, uova, pepe e pecorino, ovviamente romano, ma, in giro per l'Italia la carbonara viene preparata modificando o aggiungendo ingredienti. Nelle regioni dove è più diffuso il formaggio grana il pecorino viene sostituito con questo, a volte viene aggiunta la panna per rendere più cremosa la salsa o togliere il gusto intenso di uovo che non a tutti piace, altri ancora aggiungono l'aglio. Molto spesso il guanciale viene sostituito con la pancetta tanto che alche al supermercato è facile trovare la pancetta a cubetti reclamizzata come "pancetta per carbonara".

Io propongo la versione "pura" della carbonara, ma non vi dirò quale'è la versione che preferisco io della famosa carbonara!

  • ingredienti:
  1. 350 gr di spaghetti o bucatini
  2. 150 gr di guanciale
  3. 100 gr di pecorino romano
  4. 4 uova
  5. pepe e sale q.b.

  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 20 minuti circa

  • preparazione:
Fate bollire abbondante acqua salata (non troppo perché il sugo è molto sapido di per sé). Cuocete gli spaghetti nell'acqua bollente.

Nel frattempo tagliate il guanciale in cubetti e mettetelo a rosolare in una padella antiaderente, senza l'aggiunta di olio o burro, e lasciatelo sul fuoco fino a quando il grasso diventerà trasparente e leggermente croccante. 

Sbattete, usando preferibilmente con una forchetta, le uova in una ciotola a cui unirete il pecorino e il pepe macinato.

Scolate la pasta, senza saltarla sul fuoco, e versatela alla salsa precedentemente preparata.

buON apPEtiTO!!!

spaghetti alla carbonara



venerdì 6 settembre 2013

Cookies double chocolate

Uno dei tipi più buoni di biscotti e che io adoro sono i cookies, ed hanno una storia che ha quasi del romantico.

Si racconta che questi biscotti nacquero intorno agli anni '30 grazie a  Ruth Wakefield che li inventò  quasi per caso.

Ruth lavorava in un albergo, il “Toll House Inn”, ed era solita preparare per i suoi clienti dei deliziosi biscotti al burro e cioccolato. 
Un giorno, però, si accorse di aver esaurito il morbido cioccolato che usava solitamente.

In dispensa aveva solo del cioccolato Nestlé,  che usò ridotto in piccoli pezzi all'interno dell'impasto. Quando sfornò i biscotti notò che i pezzetti di cioccolato non si erano sciolti come accadeva di solito, ma erano rimasti croccanti e ben visibili.

Ruth decise di servire ugualmente i biscotti ai suoi clienti: fu subito un grande successo, e la sua ricetta divenne presto famosa in tutta l'America.
Caso volle che Ruth fosse molto amica di Andrew Nestlé, che cominciò la produzione di gocce di cioccolato e ne rifornì a vita l'amica, in cambio del permesso di poter pubblicare la ricetta sulla confezione del suo cioccolato. 

Ruth Wakefield ed il Toll House Inn


Ancora oggi, i cookies di Ruth sono uno dei dolci americani più conosciuti al mondo, e la ricetta originale viene stampata sulle confezioni di “Nestlé Toll House Semi-Sweet Chocolate chips”. 

una confezione di Nestlè Toll Semi-Sweet
Chocolate chips americana

e la sua ricetta sul retro

Sono biscotti ideali per la merenda di metà pomeriggio o per una colazione super accompagnati con un bel bicchiere di latte.

Ecco una ricetta, ne esistono tante di varianti, per preparare degli squisiti cookies!
  • ingredienti:


  1. 250 gr di cioccolato fondente
  2. 150 gr di zucchero
  3. 130 gr di burro
  4. 1 bustina di vanillina
  5. 2 uova intere e 1 tuorlo
  6. un pizzico di sale
  7. 150 gr di farina
  8. 250 gr cioccolato al latte
  9. 1 bustina di lievito per dolci



  • facile
  • per 4 persone
  • tempo: 40 minuti circa



  • preparazione:

Preriscaldate il forno a 180 gradi.

Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria o con il microonde e lasciatelo raffreddare. 

Nel frattempo, in una ciotola, unite lo zucchero, il burro ammorbidito e tagliato a cubetti e la bustina di vanillina.
Con uno sbattitore elettrico mescolate aggiungendo , una alla volta, le 2 uova intere ed il tuorlo. 
Aggiungete il cioccolato fuso e un pizzico di sale.

Aggiungete al composto, che deve essere liscio e senza grumi, la farina, la bustina di lievito e 200 grammi di cioccolato al latte ridotto in scaglie grossolane (se avete poco tempo usate direttamente delle gocce di cioccolato).
Amalgamate con cura tutte gli ingredienti. 

In una teglia con rivestita con la carta forno, e mettete l'impasto usando un cucchiaio, schiacciate leggermente con il dorso del cucchiaio le palline che si formano. 

tip: ricordate che su una teglia da forno regolare è preferibile disporre non più di 9 cucchiai di impasto ben distanziati, i biscotti tendono ad allargarsi e prendere spazio.

Infornate i biscotti per circa 20 minuti , poi, una volta cotti, lasciateli riposare su di una gratella.

Buon appetito!!!

i miei cookies!!!