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martedì 10 settembre 2013

Carciofi alla giudia

Oggi tappa al Ghetto ebraico per visitare la Sinagoga e rendere un omaggio a tutti coloro che sono stati strappati dalle loro case durante la pulizia razziale della seconda guerra mondiale.
un bellissimo particolare della fontana

Abbiamo visitato il museo ed una bravissima guida ci ha raccontato la storia della più vecchia comunità ebraica al di fuori della loro terra d'origine. E' stato davvero molto interessante ed istruttivo.

Abbiamo visto anche la bellissima fontana delle tartarughe... 

Fu costruita, su probabile progetto di giacomo della Porta nel 1581, mentre i lavori furono condotti dallo scultore Taddeo Landini, i lavori si conclusero nel 1588.
io e la mia mamma davanti alla fontana

La leggenda popolare narra che il duca Mattei, il cui palazzo si affaccia sulla piazza che alloggia la fontana, per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), facesse realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera. Quindi, perché nessun altro potesse più godere dello stesso spettacolo il giovane duca fece murare la finestra che così è arrivata a noi.

Ma... C'è un punto debole della leggenda (oltre all'improbabile celerità della realizzazione) è che mentre la fontana è del 1581-88, il palazzo fu costruito più tardi, solo nel 1616.

Ma non è più bello pensare alla fontana come un bellissimo gesto d'amore?

Nel ghetto ho voluto mangiare i famosi carciofi alla giudia, sono un piatto classico, semplice da preparare ma allo stesso tempo capace di esaltare l'aroma e il sapore dei carciofi.

La storia di questo piatto è strettamente legata al ghetto ebraico di Roma in quanto proprio qui ha le sue origini.
Le massaie ebree, utilizzando la "mammola" romana, ovvero il carciofo tipico del Lazio, preparavano questo piatto semplice ma gustoso che veniva mangiato in particolar modo nel periodo della ricorrenza dello Yom Kippur.

Lo Yom Kippur, festa dell'espiazione, è un giorno di digiuno totale - quest'anno cade il 14 settembre, quindi a breve, in cui ci si astiene dal mangiare, dal bere, dal vestire con pelli, da atti sessuali e da qualsiasi lavoro o divertimento e ci si dedica solo al raccoglimento e alla preghiera.

Dopo avere passato 24 ore di digiuno, gli ebrei solitamente mangiavano i carciofi che per questo motivo furono chiamati "alla giudia" o "alla giudea".

Noi ci siamo fermate a mangiare a due passi dalla Sinagoga, in una taverna khoser ed abbiamo mangiato benissimo!!!

Ecco dunque la ricetta:
mammole romane
  • 4 mammole romane
  • 1 limone spremuto
  • sale e pepe q.b.
  • olio per friggere q.b.

  • media
  • per 4 persone
  • tempo: 1 ora (preparazione più cottura)

  • preparazione:
I carciofi alla giudia devono essere puliti e questa è la parte più lunga della preparazione: eliminate le foglie esterne più dure, fino ad arrivare a quelle interne più morbide. Va eliminata, partendo dalle foglie esterne, la parte viola di ogni foglia, aiutatevi con un coltello sottile ed affilato ideale sarebbe a lama curva, facendo attenzione a non intaccare la foglia sotto, procedendo così via via verso l'interno.
Alla fine di questa operazione, il carciofo dovrebbe aver assunto una forma rotonda di una rosa. A questo punto eliminate la parte esterna e più coriacea del gambo e le attaccature delle foglie esterne che avete tolto all'inizio.

Immergete quindi i carciofi così puliti in una terrina con dell'acqua acidulata con il succo del limone, per almeno 10 minuti. 

Pote te evitare tutta questa fase se li trovate già pronti dal fruttivendolo.

Toglieteli dall'acqua, scolateli, asciugateli e batteteli l'uno contro l'altro per far si che le foglie comincino ad aprirsi.

Fate scaldare in un tegame dell'olio in una quantità tale che i carciofi ne siano ricoperti.

Immergete quindi i carciofi e lasciateli nell'olio caldo, ma non bollente per 10-15 minuti, tempo necessario affinché cuociano senza però diventare troppo molli, per verificare la cottura basterà punzecchiare la base del carciofo con i rebbi di una forchetta, se la forchetta penetrerà nel carciofo, potete toglierlo dall'olio.

Una volta cotti toglieteli dall'olio, capovolgeteli su una vassoio coperto di carta assorbente in modo che perdano l'olio in eccesso poi , con una forchetta, aprite le foglie dall'interno verso l'esterno in modo che assumano la caratteristica forma a "rosa sbocciata".

Ora potete condire l'interno dei carciofi con sale ed abbondante pepe e lasciarli riposare per qualche minuto per far si che si insaporiscano per bene prima della seconda cottura. 

Ora potete immergeteli nuovamente nell'olio, alzando la temperatura ma facendo attenzione a non bruciarli. Toglieteli dopo circa 1 minuto e metteteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.

Servite ben caldi.

 buon appetito!!!!


il "mio" carciofo alla giudia

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